venerdì 4 luglio 2014

IN ARRIVO LA LEGGE SULLE FATTORIE SOCIALI

«Finalmente una legge per le fattorie sociali ma ora distinguiamo chi produce davvero»

Le aziende. Intervista a Marco Berardo Di Stefano, presidente della Rete italiana
Oggi in Ita­lia sono attive nell’agricoltura sociale circa mille realtà distri­buite su tutto il ter­ri­to­rio nazio­nale. In tutta l’Europa si rico­no­sce ormai un ruolo rile­vante a que­sto pecu­liare tipo di aziende per il quale il Comi­tato eco­no­mico e sociale euro­peo ha adot­tato, nel 2012, la seguente defi­ni­zione: «Un insieme di atti­vità che impie­gano risorse agri­cole, sia vege­tali che ani­mali, al fine di creare pre­sta­zioni sociali nelle aree rurali o periur­bane. In que­sto senso, scopo dell’agricoltura sociale è quello di creare le con­di­zioni, all’interno di un’azienda agri­cola, che con­sen­tano a per­sone con esi­genze spe­ci­fi­che di pren­dere parte alle atti­vità quo­ti­diane di una fat­to­ria, col fine di assi­cu­rarne lo svi­luppo e la rea­liz­za­zione indi­vi­duale e di miglio­rare il loro benessere».

Una di que­ste realtà è la tenuta Maz­zoc­chio, a Pon­ti­nia, che ospita un cen­tro di for­ma­zione, con 7000 metri qua­drati di serre didat­ti­che, dove ogni anno ragazzi con disa­bi­lità e per­sone a rischio di emar­gi­na­zione fre­quen­tano un corso bien­nale per appren­dere le tec­ni­che dell’agricoltura, della zoo­tec­nia e della flo­ro­vi­vai­stica e acqui­sire la qua­li­fica di «ope­ra­tore poli­va­lente dell’agricoltura». Intorno al cen­tro di for­ma­zione si estende la Fat­to­ria Soli­dale del Cir­ceo, che pro­duce ortaggi di sta­gione con cer­ti­fi­ca­zione bio­lo­gica, desti­nati alle mense sco­la­sti­che, alla grande distri­bu­zione e ai gruppi di acqui­sto soli­dali.
Il pro­prie­ta­rio della tenuta Maz­zoc­chio è Marco Berardo Di Ste­fano, classe 1974, nato da una fami­glia di agri­col­tori inse­diata nell’agro Pon­tino dall’inizio del secolo, prima della boni­fica inte­grale. Nel 1991 entra a far parte dell’associazione di volon­ta­riato «Fede e luce», movi­mento cri­stiano ecu­me­nico che ha lo scopo di pro­muo­vere le rela­zioni fra le per­sone, con par­ti­co­lare rife­ri­mento ai por­ta­tori di han­di­cap men­tale e alle loro fami­glie. La prima azienda agri­cola gui­data da Di Ste­fano, spe­cia­liz­zata nelle pro­du­zioni zoo­tec­ni­che e orti­cole, ini­zia la pro­pria atti­vità nel 1993. Dieci anni dopo pro­muove la coo­pe­ra­tiva sociale di pro­du­zione e lavoro «Splende il sole!», con l’obiettivo di miglio­rare la vita delle per­sone disa­bili, che con il lavoro in cam­pa­gna pos­sono pren­dere coscienza delle pro­prie atti­tu­dini e capa­cità. Dal 2007 Marco Berardo Di Ste­fano è il respon­sa­bile del set­tore Fat­to­rie Sociali all’interno di Con­fa­gri­col­tura, men­tre nel 2011 è stato eletto pre­si­dente della Rete delle Fat­to­rie Sociali, suc­ce­dendo nella carica ad Alfonso Pascale.
>Il 27 giu­gno scorso la Com­mis­sione Agri­col­tura della Camera ha appro­vato un testo uni­fi­cato, deri­vato da diverse pro­po­ste di legge sull’agricoltura sociale. Signor Di Ste­fano cosa pensa del testo appro­vato?
>Una legge nazio­nale è neces­sa­ria per pro­muo­vere la cre­scita e lo svi­luppo delle fat­to­rie sociali, con misure che non gra­vino sulle casse dello Stato e risol­vano i pro­blemi mera­mente buro­cra­tici che oggi spesso ne osta­co­lano le atti­vità. Il testo appro­vato acco­glie gran parte delle nostre pro­po­ste ed è il frutto del costate ed appro­fon­dito con­fronto tra la com­mis­sione par­la­men­tare e il mondo delle fat­to­rie sociali ita­liane. Rin­gra­zio, per­tanto tutti i mem­bri della com­mis­sione, in par­ti­co­lare il pre­si­dente Paolo Russo e il segre­ta­rio Mas­simo Fio­rio, per l’impegno che hanno messo nel rea­liz­zare tale risul­tato. Il prov­ve­di­mento ora dovrà essere appro­vato dall’Aula, dun­que c’è ancora spa­zio per miglio­rare il testo. I requi­siti minimi dei sog­getti e le moda­lità rela­tive alle atti­vità di agri­col­tura sociale dovreb­bero restare quelli dispo­sti dalla legge, senza rin­viare ad un suc­ces­sivo decreto mini­ste­riale. Il lungo e medi­tato con­fronto con il par­la­mento ha per­messo la defi­ni­zione di norme che pos­sono rite­nersi del tutto esau­stive per indi­vi­duare local­mente i sog­getti e i modi con­creti di svol­gi­mento delle atti­vità. Infine, la norma riguar­dante le orga­niz­za­zioni di pro­dut­tori per pro­dotti dell’agricoltura sociale, per essere ope­ra­tiva e non costi­tuire solo indi­ca­zione di prin­ci­pio, dovrebbe pre­ve­dere dimen­sioni minime che ten­gano conto dell’effettiva con­si­stenza della pro­du­zione agri­cola delle fat­to­rie sociali in Italia.
Quali dif­fi­coltà stanno intral­ciando il cam­mino della norma sull’agricoltura sociale?
I lavori della Com­mis­sione Agri­col­tura della Camera hanno risen­tito delle crisi suc­ce­du­tesi negli ultimi anni. È in atto un lavoro di media­zione tra le diverse istanze che ven­gono dal mondo sin­da­cale ed asso­cia­tivo, la via per ora intra­presa dalla Com­mis­sione è stata quella di ascol­tare le istanze di chi real­mente opera, evi­tando di dare peso a posi­zioni mera­mente dema­go­gi­che. Le Regioni stanno deci­dendo in que­ste set­ti­mane come saranno uti­liz­zati i finan­zia­menti euro­pei per il periodo 2014–2020.
Quali sono le esi­genze e le aspet­ta­tive delle fat­to­rie sociali?
Noi spe­riamo che sia data la pos­si­bi­lità di pre­sen­tare domande per atti­vità che si rife­ri­scano a più di un fondo, in par­ti­co­lare al fondo sociale e al fondo per lo svi­luppo rurale, per­ché le fat­to­rie sociali svol­gono fun­zioni di carat­tere sia sociale che produttivo.
Chi volesse acqui­stare pro­dotti dell’agricoltura sociale e soste­nerne i pro­getti, dove potrebbe trovarli?
Può con­tat­tare le fat­to­rie sociali, sulla pagina Face­book «Rete Fat­to­rie Sociali» e noi lo met­te­remo in con­tatto con le realtà più vicine. Inol­tre abbiamo aperto un por­tale per le con­se­gne a domi­ci­lio, www​.pen​so​bio​.it, che per ora è ope­ra­tivo sulla città di Roma.
Grazie per i commenti.

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