venerdì 10 luglio 2015

DEMOCRAZIA ENERGETICA,ORA!



La valanga non accenna a fermarsi e trascinerà chi si ostina a voler contrastare l'inevitabile rivoluzione socio-energetica. Si moltiplicano le comunità e le organizzazioni attive nel settore della produzione condivisa di energia e nell’efficientamento energetico.  Molte le iniziative in forma cooperativa e a sostegno di progetti con le Pubbliche Amministrazioni: tanta acqua sotto i ponti, dal caso cult di Schoenau degli anni ’90. Oggi la  Cooperativa italianaRetenergie è stata inserita tra le buone pratiche europee di Energia Intelligente. Tutto spinge verso la riduzione dell’impatto ambientale e il contrasto ai cambiamenti climatici e produce anche tanti e tanti nuovi posti di lavoro per artigiani e piccole e medie imprese. Spesso con l’investimento di capitale diretto dei cittadini, come rilevato anche da Papa Francesco nella sua Enciclica.Economia e energia buona insomma, equa e sostenibile. Se l’Europa si muove, l’America non sta certo a guardare.

Lavoro e efficienza energetica in Europa e in Italia: un’abitazione al minuto
L'Italia è il Paese in Europa con il maggior potenziale di mercato legato al raggiungimento dell'obiettivo 2020 sull'efficienza energetica: si potrebbero muovere investimenti per 55-76 miliardi di euro, cioè tra 9,2 e 12,6 miliardi all'anno se l'obiettivo venisse raggiunto a fine 2020. Il settore nel nostro Paese è anche tra i più maturi, ma il potenziale rimane frenato da burocrazia e difficoltà di accesso al credito.
In generale, gli Stati membri sono piuttosto indietro sui targetin media sono al 32% dell'obiettivo e la maggior parte (circa il 61%) si posiziona al di sotto di questa media. La prima della classe, e unica ad aver superato il 50% del cammino, èla Germania che già a fine 2012 era a circa il 69% del target, fanalino di coda l’Irlanda, con solo il 9% di quota raggiunta. (Qualenergia)

Inghilterra e Germania per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni al 2050 hanno programmi di riqualificazione degli edifici impressionanti, che prevedono tassi superiori a 1 abitazione ristrutturata al minuto da qui al 2050“Gli immobili su cui interveniamo oggi non dovranno richiedere altri interventi di efficienza energetica fino al 2050”. 


Energia intelligente: gli impianti di produzione della Cooperativa Retenergie
Gli impianti realizzati e programmati sul territorio italiano dalla Cooperativa Retenergie rientrano tra le buone pratiche e i casi di successo inseriti nell’ultimo report del progetto BEAST, parte del programma IEE (Intelligent Energy Europe) dell’Unione Europea.

“Alcuni dei progetti analizzati dal progetto BEAST – si legge nella presentazione dei risultati del progetto -puntano ad incrementare l’efficienza energetica principalmente attraverso la produzione ed il consumo razionale dell’energia prodotta, altri riguardano lo sviluppo di tecnologie per la produzione di energie rinnovabili. Sebbene apportino un contributo positivo alla comunità, i progetti che utilizzano le fonti energetiche rinnovabili e i progetti volti ad incrementare l’efficienza energetica hanno uno scarso sostegno finanziario, e spesso sono costretti a richiedere il supporto del settore pubblico. 
Nonostante le fonti energetiche rinnovabili siano economicamente più competitive rispetto ai tradizionali combustibili fossili, sono ancora necessarie politiche di sostegno da parte del settore pubblico, con tariffe garantite, certificati verdi scambiabili, sovvenzioni in conto capitale e sussidi per la gestione e la manutenzione del settore. Le fonti energetiche rinnovabili non saranno in grado di competere in condizioni paritarie con le fonti convenzionali, fino a che non saranno introdotte politiche in grado di internalizzare i costi sociali (public cost) delle fonti fossili.
Nonostante la maggior parte delle tecnologie siano idonee ed economicamente competitive, sono presenti delle restrizioni che ostacolano l’attuazione dei progetti che utilizzano fonti energetiche rinnovabili e dei progetti che migliorano l’efficienza energetica.
Uno degli obiettivi delle azioni del progetto BEAST è quello di identificare e valutare correttamente le attuali barriere che potrebbero influenzare negativamente i progetti, al fine di definire una strategia efficace per abbatterle. Si fa riferimento a barriere tecniche, economiche, politiche, sociali e ambientali differenti da regione a regione." 

Uno studio del National Renewable Energy Laboratory, centro studi governativo statunitense, mostra che, rimuovendo i vari ostacoli normativi, gli impianti a proprietà collettiva potrebbero far aumentare anche di quasi il 50% il mercato del fotovoltaico distribuito.


Retenergie nel report del progetto BEAST 
€ 1.245.000 di investimento dei soci della cooperativa, 446KWp installati e 35 kWp in costruzione; 189 kWp in attesa di autorizzazione e 240KWp in fase di valutazione. L’impatto, in termini di sostituzione dei combustibili fossili è di 86.02 TEP/anno e la riduzione delle emissioni di gas serra – grazie ai 460 MWh di energia prodotta  - è di 202,4 Ton/anno.
Retenergie nasce dall'iniziativa di un gruppo di amici e attivisti provenienti da vari movimenti ecologisti, che hanno deciso di investire congiuntamente in una serie di pannelli fotovoltaici per avviare, tramite l'Associazione Solare Collettivo, un progetto chiamato "Adotta un kilowattora", che ha ottenuto un successo inaspettato coinvolgendo sostenitori provenienti da diverse parti d'Italia: le persone erano particolarmente affascinato dall’idea di produrre energia in modo democratico. Alla base dell'idea ci sono anche scelte etiche come la decisione di non costruire impianti fotovoltaici su terreni coltivabili, per non competere con la produzione alimentare,  preferendo installare pannelli fotovoltaici solo su tetti.
Il primo Impianto fotovoltaico da 20 KWp è stato costruito grazie a 100,000€ raccolti tra 40 persone. Da allora la cooperativa è cresciuta, con il finanziamento di ulteriori installazioni fotovoltaiche, e coinvolge finora oltre 800 membri provenienti da varie province italiane.

MODELLO DI BUSINESS - Il modello di business si basa su due diversi tipi di adesione, in considerazione del fatto che non tutti i membri hanno la stessa disponibilità finanziaria. I cosiddetti soci consumatori sottoscrivono una quota di almeno 50 € e possono acquistare energia verde grazie a una convenzione della cooperativa. I soci sovventori, che ricevono a loro volta energia verde, acquistano pacchetti di quote da € 500, denaro che viene utilizzato per la costruzione di nuove installazioni riconoscendo una quota dei profitti.
Un ulteriore strumento di finanziamento è il “prestito sociale” che i membri possono scegliere di concedere alla collettività, con un tasso di interesse fisso del 2% nel corso di uno o due anni. La cooperativa in questo modo ha raccolto quasi € 800,000 di capitale e 500.000 di prestito sociale.
Tutti i soci hanno pari accesso ad ulteriori servizi offerti dal collettivo, come le consulenze sull'efficienza energetica. Come di consueto per le cooperative, tutti i membri hanno lo stesso potere.
Retenergie collabora con artigiani locali che offrono uno sconto ai suoi soci per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici.

FORNITORE DI ENERGIA ELETTRICA VERDE - La normativa italiana non facilita per Retenergie la vendita dell’energia che produce ai suoi soci. Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE), la società pubblica che gestisce il mercato delle energie rinnovabili, acquista l'energia rinnovabile prodotta a tariffe leggermente agevolate e la immette nella Rete italiana. Ma in questo modo i soci non avrebbero alcun vantaggio economico. Per risolvere questo problema, Retenergie collabora con Trenta, un fornitore di energia più grande. Trenta acquista l'energia prodotta da Retenergie e fornisce l'elettricità verde ai soci della cooperativa con uno sconto del 12% sul prezzo normale di mercato. (Attualmente questo modello è stato superato con la creazione della Cooperativa E' nostra che commercializza l'energia di Retenergie, ndr).

PROCESSI DECISIONALI E CODICE ETICO - Il modello di business complesso non significa che la cooperativa rinunci ai principi democratici ed ecologici. Tutti i membri sono invitati all’annuale assemblea generale, l'organo decisionale  sovrano. I soci sono anche organizzati in gruppi regionali, cosiddetti Nodi che agiscono più o meno autonomamente. Questi nodi possono proporre progetti che il collettivo poi può decidere di sviluppare. Per garantire un collegamento permanente, ognuno dei nove gruppi regionali è spesso rappresentato nel consiglio.
Un codice etico definisce le regole basi per tutte le attività. Esso determina, ad esempio, che è possibile la collaborazione solo con le banche etiche o verdi, e formula gli obiettivi di una maggiore efficienza energetica, implementa solo le installazioni di piccole o medie dimensioni e esercita sempre un controllo sull'impatto ambientale di tali impianti, che significa non costruire su terra coltivabile. E’ accaduto che alcuni progetti siano stati bloccati a causa del contrasto di alcuni membri per quanto riguarda l'impatto negativo sull'ambiente. Ciò dimostra l'importanza per una cooperatiiva etica di un direttivo responsabile, così come di una base di soci attiva. Attualmente un gruppo di lavoro sta creando criteri ecologici per i parchi eolici simili a quelli già in vigore per i rami d'azienda di energia solare e idroelettrica. E’ un requisito obbligatorio inoltre tener conto del parere dei residenti, anche se non sono membri. Quando un progetto è previsto per un paese particolare, città o comune, il gruppo organizza prima una serie di incontri con i residenti. In questo modo si mira a coinvolgere il maggior numero di persone possibile.
L’Associazione Solare Collettivo può essere vista come un think tank, e Retenergie come il braccio operativo che implementa i progetti. Tale divisione dei compiti permette di progredire con altri progetti, tra cui la costruzione di un piccolo parco eolico rurale in Tanzania e in Africa orientale e un progetto di condivisione per gli scooter elettrici nelle città italiane.

Distribuzione di energia cooperativa: ènostra
Anche il progetto REScoop20-20-20 è finanziato dal programmaIntelligent Energy Europe, allo scopo di favorire l’accettabilità delle fonti rinnovabili. In vari paesi europei le cooperative energetiche servono da anni la domanda di energia rinnovabile di decine di migliaia di soci. Per l’Italia lo farà è nostra
REScoop propone un modello molto innovativo, basato
 –   sullo stakeholder engagement (cioè sul coinvolgimento attivo di tutti gli interessati)
– sulla partecipazione diretta della comunità all’investimento in rinnovabili (azionariato popolare).
Nella rete REScoop è nostra è supportata da alcune esperienze di cooperazione energetica consolidate nei vari paesi europei.
Germania 800 Rescoop Greenpeace Energy (23.000 membri, 110.000 consumatori)

Belgio | 22 Rescoop Ecopower (47.000 soci)
Spagna | 26 Rescoop Som Energia (20.000 soci)
Francia | 60 Rescoop Enercoop (18.000 soci)
Gran Bretagna | 45 Rescoop Energy4All (1350 soci investitori)
Danimarca| 657 Rescoop Middelgrunden Wind Turbine Cooperative (40.500 soci)

La produzione cooperativa di energia e la municipalità di Edimburgo 
Insieme alla Edinburgh Community Solar Cooperative (ECSC) e a Energy4All, la municipalità di Edimburgo tappezzerà dimoduli fotovoltaici le scuole e gli altri edifici pubblici di Edimburgo. Saranno impianti destinati principalmente a soddisfare il fabbisogno energetico degli edifici, e l'elettricità in eccesso sarà venduta alla rete: 25 edifici “solarizzati”, 855 tonnellate di CO2 all'anno evitate.
Il loro finanziamento prevede l’azionariato diffuso: gli edimburghesi finanziano gli impianti e godono dei benefici economici. Oltre a remunerare l'investimento i profitti  saranno usati per ridurre le bollette di chi non riesce a pagarle. Molti di questi impianti, saranno usati anche a scopi didattici: monitorati in tempo reale, serviranno agli studenti per imparare cos'è l'energia rinnovabile e come funziona la tecnologia fotovoltaica.

San Lazzaro di Savena: Impianti fotovoltaici sugli edifici pubblici, il Comune chiama a raccolta i cittadini

Ha lanciato una richiesta di manifestazioni d’interesse da parte di gruppi di cittadini per la realizzazione e gestione di un impianto fotovoltaico presso la sede degli uffici comunali di via Salvo d’Aquisto.
Tra i criteri di selezione dei progetti, il maggiore risparmio energetico realizzato in termini di TEP (Tonnellate Equivalenti di Petrolio) e il potenziale flusso di cassa generato per l’amministrazione comunale grazie a autoconsumo e produzione di energia elettrica in eccedenza.
Il tutto attraverso una convenzione, stipulata con il Comune, della durata massima di 15 anni (per impianti di produzione di energia elettrica o termica da fonti rinnovabili), 20 per gli interventi sulla struttura o sugli infissi, 10 per interventi di efficientamento energetico (quali sostituzione degli impianti termici e/o generatori di calore).
Il vantaggio per il gruppo di cittadini o associazioni? Il risparmio che il Comune avrà in bolletta grazie all’autoconsumo dell’energia prodotta dall’impianto, che potrà a sua volta essere erogato ai proponenti sotto forma dicontributo comunale, per tutta la durata della convenzione.

La Comunità Cooperativa di Melpignano

Il 9 febbraio 2011, Legacoop e Borghi autentici d’Italia, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa sulla sperimentazione delle cooperative di comunità e il 18 luglio 2011, in Piazza San Giorgio, i 71 soci fondatori, hanno sottoscritto l’atto costitutivo e lo statuto della Cooperativa di comunita, la prima nata in modo partecipatoComunità Cooperativa Melpignano conta oggi 136 soci e a fronte di un investimento di 400.000 euro ha realizzato i primi 33 impianti, per un totale di 179,67 kW installati.
Si è creata un’economia virtuosa con l’utilizzo di risorse umane e professionali della piccola comunità. 5 ingegneri per i progetti e la direzione dei lavori, 2 fabbri per la realizzazione dei telai, 7 elettricisti per il montaggio degli impianti.
Il cittadino ha l’energia gratis per i prossimi 20 anni, mentre con l’incentivo del GSE che percepisce la cooperativa con una cessione di credito, va a coprire il mutuo erogato da BANCA ETICA. Come spendere questo utile lo decide l’assemblea dei soci e cioè i cittadini, migliorando la qualità della vita della comunità.

Habitami:la campagna pubblica di riqualificazione energetica dei Condomìni di Milano

Comunicare e realizzare la riqualificazione energetica dei Condomìni di Milano con un Network tra i principali attori per lo sviluppo di un mercato efficiente e trasparente dal punto di vista ambientale, energetico, economico e occupazionale. L’obiettivo è facilitare e favorire l’incontro tra domanda e offerta, dalla comunicazione e relazione con i reali destinatari, condòmini e consiglieri di condominio, passando per la sollecitazione del check up gratuito del condominio e successivamente alla presentazione di una relazione sintetica del progetto di riqualificazione energetica tra involucro e impiantistica, con efficaci strumenti finanziari e bonus incentivanti, fino alla delibera dell’assemblea condominiale. Verificando e monitorando poi che i lavori di riqualificazione energetica siano trasparenti e generino risultati garantiti.
Il progetto è promosso dal Comune di Milano, Regione Lombardia, Cened, Curit, Arpa Lombardia, Sacert, Assimpredil Ance, Rina, Agenzia CasaClima, Legambiente, Wwf Lombardia, Confabitare Milano, Itas Assicurazioni, ICMQ, Green Building Council Italia.
Destinato agli abitanti di Milano, si rivolge a  condòmini e amministratori di condominio con la partecipazione di. imprese edili-impiantistiche, auditor energetici, studi progettazione, Pool Fornitori ufficiali, Esco Città di Milano e le sue 9 zone.

La Casa Bianca

La Casa Bianca promuove l'installazione di energia solare e altre energie rinnovabili nell'edilizia abitativa federalmente sovvenzionata, anche peraumentare il numero di posti di lavoro nel settore per le fascia più povera della popolazione

È "molto importante per tutti l’accesso alle tecnologie di energia rinnovabile, sia per l'energia stessa e il risparmio sui costi che per le opportunità di lavoro,ha detto ai giornalisti Brian Deese, consigliere di Obama per clima ed energia. L'energia solare rende meno dell'1 percento della potenza generata negli Stati Uniti, ma l'industria sta crescendo rapidamente. 300 megawatt sono sufficienti per circa 50.000 abitazioni e sono parte di un più ampio obiettivo della Casa Bianca per aumentare l'energia solare. Deese ha aggiunto che parte dello sforzo è quello di dotare le persone delle informazioni necessarie per prendere buone decisioni. "L'amministrazione offrirà assistenza tecnica ai gruppi di alloggi sovvenzionati per installare l'energia solare e rendere più facile per i proprietari l’accesso al prestito fino a $ 25.000 per l'efficienza energetica e la produzione di energia solare".

Inoltre, AmeriCorps aiuterà a formare 200 poveri affinché possano ottenere posti di lavoro nel settore dell'energia solare. Un suo rappresentante di Baltimora, Elijah Cummings, ha detto l'energia solare "serve non solo al nostro pianeta riducendo l'inquinamento e constrastando il cambiamento climatico, ma serve anche alle persone riducendo le bollette energetiche, dando ai nostri vicini delle comunità in difficoltà più soldi in tasca ogni mese".

L'amministrazione americana ha fissato l’obiettivo di installare 300 MW di energia rinnovabile, tra cui la solare, in alloggi a prezzi accessibili entro il 2020, triplicando l’obiettivo fissato nel 2013 dal presidente Barack Obama, che è già stato superato.
Grazie per i commenti.

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